
Le Rose in autunno e inverno richiedono delle cure particolari per permettere a questa splendida pianta di superare il rigore dell’inverno e prepararsi alla nuova fioritura.
Il trapianto delle Rose in autunno
L’autunno è il periodo migliore per trapiantare le Rose. Potremmo farlo anche all’inizio della primavera, ma con l’arrivo dei primi freddi le piante entrano in riposo vegetativo e avranno tutto il tempo per assestare le radici nel terreno e rafforzarsi.
Le buche per il trapianto vanno preparate con alcune settimane di anticipo, avendo cura di togliere sassi e parti di altri piante. Dovranno avere una dimensione doppia rispetto al vaso in cui è contenuta la piantina di Rosa.
In questa fase integriamo nel terreno delle perle bioattivanti di origine naturale che stimoleranno la radicazione.
Prima del trapianto controlliamo anche il perfetto drenaggio dell’acqua della buca: versiamo acqua all’interno e controlliamo l’assorbimento. La terra deve assorbire l’acqua come una spugna e si devono formare delle pozzanghere.
Il trapianto va effettuato in una giornata di sole e il terreno della buca deve essere asciutto.
La potatura delle Rose in autunno
Al termine della fioritura possiamo procedere al ridimensionamento dei rami di alcuni tipi di Rose. Per esempio le Rose arbustive e quelle rampicanti non rifiorenti si potano in autunno, accorciando i rami più vecchi.
Le Rose rifiorenti vanno potate man mano che sfioriscono per stimolare la nascita di nuovi boccioli.
In caso di Rose da bacca non dovremo tagliare i fiori appassiti: è da loro che nasceranno le bacche.
In caso Rose rampicanti e sarmentose, l’autunno è il periodo ideale per legare i nuovi rami e potare quelli più lunghi.
In generale la potatura autunnale serve dare spazio e linfa ai nuovi rami che porteranno le fioriture l’anno prossimo, sia per dare “forma” nel caso delle Rose a cespuglio o per limitarne lo sviluppo nel caso delle rampicanti e sarmentose.
Per la potatura usiamo sempre cesoie con lame ben affilate e disinfettato. Il taglio deve essere netto, senza sfilacciature, appena sopra un germoglio e con un’inclinazione di 45° in modo che le gocce d’acqua non si possano fermare.
Al termine della potatura possiamo trattare la pianta con la Propoli, un prodotto naturale con proprietà antibatteriche. I tagli più grandi vanno protetti con un mastice cicatrizzante.
Le malattie fungine
I periodi caratterizzati da piogge associate a temperature ancora miti sono l’habitat ideale per le malattie fungine. Una condizione che di solito si constata in primavera e in autunno.
Le piogge frequenti, un’umidità atmosferica elevata, nebbie persistenti e un’irrigazione eccessiva creano un ambiente ideale per lo sviluppo dei funghi patogeni. La presenza costante di umidità sulle foglie fornisce alle spore fungine un ambiente perfetto per germinare e penetrare nei tessuti vegetali. Un’altra condizione sono le temperature moderate, comprese tra i 15°C e i 25°C. Un’eccessiva umidità affiancata a questo intervallo termico permette ai funghi patogeni di crescere e riprodursi in modo ottimale, diffondendosi rapidamente sulle piante ospiti. Le temperature troppo elevate o troppo basse ostacolano invece l’attività fungina, riducendo le possibilità di contagio.
Per prevenire l’insorgere di malattie fungine possiamo utilizzare l’Estratto di Equiseto, una sostanza naturale che ha dimostrato un’efficace azione diretta sul controllo delle malattie fungine delle piante, come la Ticchiolatura. Contiene Silice che rinforza i tessuti delle piante rendendole meno sensibili agli attacchi delle spore.
Contro le malattie fungine è utile anche la Farina di Basalto. Si tratta di una polvere di roccia micronizzata ricca di silicati con uno spiccato effetto idrorepellente: applicata sulle foglie impedisce all’acqua di depositarsi e di conseguenza diminuisce la possibilità che un fungo possa penetrare all’interno della pianta. Un’altra soluzione di origine naturale è il Sodio Idrogenocarbonato: una sostanza di base con azione preventiva e curativa contro le malattie fungine: se applicato sui funghi provoca lo scoppio e il disseccamento delle spore.
In autunno possiamo utilizzare anche la Polvere di Rame, un prodotto idrosolubile e facile da distribuire in modo omogeneo. In alternativa possiamo usare un concime Liquido di Rame a base di Rame solfato: la formulazione liquida è più facile da miscelare con l’acqua.
La difesa dalle gelate
Le Rose sono piante resistenti e tollerano bene il freddo anche fino a -10°C. In caso però di temperature inferiori o di esposizione ai venti freddi, è bene proteggere le radici delle piante con uno strato di pacciamatura. Possiamo utilizzare materiali naturali, come la paglia o la corteccia, da distribuire ai piedi del tronco per formare uno strato di almeno 5/10 cm.
La pacciamatura evita che le gocce di brina ghiacciate possano raggiungere le radici in profondità. Inoltre trattiene l’umidità e limita al minimo le esigenze idriche.
Nei casi più gravi possiamo proteggere la chioma con un telo traspirante di tessuto-non-tessuto.