La potatura delle piante rampicanti: quando, come e perché

potatura delle piante rampicanti

La potatura delle piante rampicanti è un intervento importante per il corretto sviluppo di queste particolari piante. Il motivo è insito proprio nella loro caratteristica di “arrampicarsi”, che le porta a conquistare territori in cui magari non dovrebbero arrivare.

La potatura delle piante rampicanti: a cosa serve

Le piante rampicanti devono essere periodicamente controllate, sia per orientarne la crescita e legare i rami principali sia per accorciare quelli che stanno uscendo dalla “forma” che vorremmo dargli.

Se il rampicante sale su un muro o su un gazebo, dovremo fare in modo che le strutture vengano coperte in modo uniforme. Se invece usiamo i rampicanti sui grigliati per creare delle barriere verdi abbiamo l’esigenza che contengano il loro sviluppo all’interno della spalliera.

C’è anche una motivazione estetica: i rami secchi o danneggiati vanno tagliati, anche per lasciare spazio a quelli sani. Se riduciamo il fogliame inoltre aumentiamo la circolazione dell’aria, riducendo l’umidità ambientale e il rischio di malattie fungine in autunno e in primavera.

La potatura dei vecchi rami, infine, stimola la produzione di nuovi rami e germogli che fioriranno nella prossima stagione.

Quando potare le piante rampicanti

La scelta del momento migliore per potare un rampicante dipende dal tipo di pianta: è bene quindi informarci sulla tecnica corretta per la nostra varietà specifica. Le differenze nascono dai diversi cicli vegetativi (piante da fiore, sempreverdi, caducifoglie, ecc.) e anche dall’anzianità della pianta.

Vediamo alcune regole generali!

Le piante che perdono le foglie, come la Vite o il Glicine, generalmente si potano al termine dell’autunno quando entrano in stato di dormienza. Possiamo effettuare sia togliere i rami secchi e danneggiati sia effettuare una potatura di formazione.

Le piante sempreverdi invece, come l’Edera eil Gelsomino, possono essere potate all’inizio della primavera, quando la pianta è in grado di rispondere con una nuova crescita. In autunno potremo togliere i rami secchi.

Le piante giovani e appena trapiantate vanno potate moderatamente. Seguiamo invece la crescita della pianta e direzioniamo i nuovi getti sul supporto. Per le piante che dovranno svilupparsi su un solo fusto principale, dovremo scegliere quello più robusto e potare gli altri.

Le piante adulte vanno invece potate almeno una volta all’anno per togliere i rami secchi e rovinati e per contenerne la forma.

Per quanto concerne la fioritura, dobbiamo fare una distinzione fra le piante che fioriscono sui rami nuovi e quelle che lo fanno sui fusti dell’anno precedente.

La Passiflora, la Bignonia e la Bouganvillea producono in primavera e in estate i nuovi rami su cui sbocceranno i fiori. In questo caso la potatura si effettua alla fine dell’inverno ed è finalizzata a potare i rami più deboli o quelli troppo intricati. In questo modo lasceremo spazio ai nuovi getti.

Il Gelsomino e il Caprifoglio possonoinvece essere potati al termine della fioritura, accorciando soltanto i rami sfioriti di circa 1/3. In questo modo non taglieremo i germogli che produrranno i fiori nella stagione successiva.

Alcune varietà di Rose rampicanti dopo la fioritura producono delle bacche. Non tagliamo i fiori appassiti, altrimenti le perderemo!

Come potare le piante rampicanti

Le ferite provocate dalle potature sono uno stress a cui sottoporremo la pianta. Evitiamo quindi potature eccessive o inappropriate: potremmo danneggiarla anziché aiutarla.

Evitiamo di effettuare interventi di potatura quando fa troppo caldo. Come abbiamo visto i periodi migliori sono la fine dell’inverno e l’autunno: non l’estate. Scegliamo anche un momento della giornata fresco, alla mattina o verso il tramonto, evitando le ore più calde della giornata.

Usiamo sempre gli attrezzi adeguati alla grandezza dei rami da tagliare. Un taglio non perfetto e sfibrato è una fonte d’ingresso per virus e batteri. Per i rami più piccoli usiamo una cesoia by pass, cioè con due lame affilate. Per i rami con uno spessore maggiore usiamo un troncarami: ci permetteranno di fare poca fatica e di effettuare un taglio netto.

Tutti gli attrezzi devono avere lame affilate e disinfettate. Noi usiamo un paio di guanti robusti e se dobbiamo lavorare in altezza diamo stabilità alla scala.

Sui rami più grandi stendiamo uno strato di mastice cicatrizzante: protegge le ferite, stimola una veloce cicatrizzazione ed impedisce l’ingresso nella ferita a spore e batteri. Vi suggeriamo i mastici cicatrizzanti addizionati con Rame, un potente fungicida naturale, o quelli a base di argento colloidale.

Sui rami più piccoli possiamo spruzzare la Propoli: un prodotto naturale con note proprietà antisettiche.

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