Inquinamento indoor: come ridurlo grazie alle piante

inquinamento indoor

Per inquinamento indoor si intendono una serie di composti organici volatili (detti Vocs) presenti nell’aria delle nostre case e che possono essere effetti negativi sulla salute umana. Non lo sappiamo da oggi: già nel 1991 il Ministero dell’Ambiente italiano ha definito l’inquinamento indoor come “la presenza nell’aria degli ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità”. Nello stesso anno l’agenzia Usa per la protezione dell’ambiente (EPA) definiva per la prima volta la Sick Building Syndrome (SBS), ovvero la Sindrome dell’edificio malato: “La definizione Sick Building Syndrome (SBS) viene utilizzata per descrivere dei disturbi di salute riscontrati negli abitanti di taluni edifici. Non essendo riscontrabili malattie specifiche nei pazienti, tali disturbi appaiono collegati alla salubrità e al comfort degli edifici in questione”.

La SBS si manifesta con mal di testa, affaticamento, prurito, problemi respiratori e infiammazione agli occhi, al naso e alla gola. Il problema non va sottovalutato poiché trascorriamo mediamente più dell’80% del nostro tempo in spazi chiusi.

Gli inquinanti indoor derivano da vari fattori e concause. Per esempio i fumi generati dalla combustione, candele profumate e sigarette comprese, sostanze volatili rilasciate dai detersivi, dalle stampanti e dai solventi degli adesivi presenti nei mobili. Fattori che generano Vocs come il monossido di carbonio (CO), il biossido di azoto (NO2), il biossido di zolfo (SO2), la formaldeide, il benzene, il toluene, l’etilbenzene, lo xilene (BTEX), gli idrocarburi aromatici policiclici (IPA), l’ozono (O3) e particolato (Pm10 e Pm2,5).

L’inquinamento indoor è generato dai nostri comportamenti e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Ma può essere ridotto adottando comportamenti corretti, sfruttando le soluzioni per il ricambio dell’aria e quindi aprendo spesso le finestre e, ultimo ma non meno importante, usando le piante d’appartamento come “filtri naturali”.

Inquinamento indoor: combattiamolo con le piante d’appartamento!

Le piante vengono da sempre usate per ridurre l’inquinamento ed esiste una scienza chiamata fitodepurazione. Le piante possono assorbire alcuni inquinanti utili per la loro crescita, prendendoli dall’acqua, dal suolo o dall’aria: in questo modo ci permettono di ridurre gli inquinanti con un processo del tutto naturale. Per esempio le piante di Salice (Salix viminalis) vengono usate per assorbire metalli pesanti come il rame e il cadmio dal terreno. La Canna palustre (Phragmites australis) può essere utilizzata per rimuovere i nitrati e i fosfati dalle acque reflue e discarico mentre l’Ibisco palustre (Hibiscus moscheutos) ha la capacità di assorbire l’arsenico dal suolo. Anche le comuni Viti e Girasoli vengono usati per assorbire i metalli pesanti dal terreno.

Allo stesso modo le piante d’appartamento hanno la capacità di ridurre la presenza di inquinanti indoor nelle nostre case. La prima intuizione venne scienziati della Nasa che negli anni Sessanta cercavano un modo per ridurre la presenza di inquinanti all’interno delle stazioni spaziali, dove non è possibile aprire le finestre per il ricambio dell’aria.

Oltre a soluzioni meccaniche, intuirono che anche le piante potevano essere d’aiuto.

Le piante non “filtrano” l’aria e non sono esattamente un “polmone verde”. Svolgono più un’azione simile al fegato, poiché catturano dall’atmosfera le nano-particelle, le assorbono attraverso gli stomi delle foglie e quindi le modificano per trasformarle in sostanze nutritive. Lo scarto di questo processo viene “intrappolato” nella lignina del tronco.

Gli stomi delle foglie sono dei pori microscopici che la pianta usa per “respirare”. Insieme a ossigeno e anidride carbonica entrano anche gli inquinanti che si depositano sulle foglie.

Non tutte le piante hanno uguali prestazioni e i ricercatori, anche italiani, hanno dimostrato che alcune varietà hanno prestazioni migliori rispetto ad altre rispetto a specifici inquinanti.

La maggior parte delle piante d’appartamento ci può però venire in aiuto!

10 piante da coltivare in casa per ridurre gli inquinanti

La Aglaonema modestum è pianta da appartamento con foglie ovali di colore verde intenso con venature bianche o argento. Ha proprietà depurative e aiuta a eliminare le sostanze nocive presenti nell’aria in particolare la formaldeide e il benzene.

La classica Edera comune (Hedera helix) è una pianta rampicante sempreverde con foglie piccole e lucide che variano dal verde al rosso. È efficace per la riduzione di formaldeide e benzene.

La Dracaena marginata è una pianta d’appartamento molto diffusa in Italia. Proviene dall’Africa tropicale e ha foglie strette e allungate di colore verde intenso e bordo rosso. È utile per rimuovere formaldeide, benzene e tricloroetilene. La Dracaena deremensis si rivela efficace contro il toluene.

Il classico Pothos (Epipremnum aureum), con le sue foglie a forma di cuore di colore verde brillante, è utile per ridurre il fumo di sigaretta e la formaldeide.

L’Aloe vera, la pianta succulenta caratterizzata da foglie carnose e con spine ai bordi, riduce in particolare il benzene.

Anche alcune varietà di Spathiphyllum (come il wallisi) hanno dimostrato la capacità di assorbire benzene, formaldeide, toluene e xylene.

La Kalanchoe pinnata è pianta succulenta originaria dell’America centrale e meridionale, caratterizzata da foglie carnose di colore verde e bordo rosso. È utile per ridurre la C02.

Il Clorofito (Chlorophytum) è caratterizzato da foglie lunghe e strette di colore verde molto decorative. Depura l’aria da formaldeide e anidride carbonica e monossido di carbonio.

Il Ficus benjamina è un grande classico tra le piante d’appartamento. Anche lui ha la capacità di ridurre gli inquinanti dall’aria indoor: in particolare benzene e formaldeide.

La Felce di Boston (Nephrolepis exaltata) è una pianta d’appartamento molto diffusa per le sue foglie verdi e lunghe che possono superare il mezzo metro di lunghezza. Assorbe benzene, formaldeide e xilene.

Per avere piante sempreverdi d’appartamento sempre in forma usa regolarmente un biostimolatore specifico!

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