Come moltiplicare il Pittosforo per talea

Realizzare una talea di Pittosforo non è difficile e con questa semplice tecnica potremo moltiplicare le nostre piante a costo zero!

Come moltiplicare il Pittosforo con le talee

Come tuti sappiamo le piante nascono dai semi con la cosiddetta moltiplicazione gamica. Alcune specie però possono dare vita a nuove piante grazie alla moltiplicazione vegetativa. Alcune tecniche di propagazione sono la propaggine, la margotta, gli innesti e le talee, che sono sicuramente le più facili da affrontare.

Con la moltiplicazione gamica otterremo delle piante simili ma differenti fra loro. Con la moltiplicazione vegetativa otterremo invece piante identiche alla pianta madre.

Cosa è una talea

Molti arbusti si possono moltiplicare “piantando” delle “porzioni” di ramo o di foglia che daranno vita a esemplari identici alla pianta madre. Queste “porzioni” si chiamano talee.

Precisiamo che non tutte le piante si possono moltiplicare per talea. Inoltre ogni specie richiede un approccio personalizzato. Spesso di usano come talee delle porzioni di ramo, ma possiamo utilizzare anche le gemme, le radici e le foglie, come accade per la la Begonia, Gloxinia o la Saintpaulia).

Le stesse talee di ramo, di distinguono in 3 differenti tipi:

  1. talea erbacea: Clematis, Crisantemi e Gerani,
  2. talea semi legnosa: conifere e piante arbustive,
  3. talea legnosa: per Pioppi, Ribes, Salici o Viti.

La talea di Pittosforo

Il Pittosforo è una pianta sempreverde apprezzato per la sua fioritura profumatissima. È una pianta facile da coltivare sia in giardino sia in vaso sul terrazzo. La moltiplicazione per tale è facile e tutti possiamo provarci!

Scegliamo un getto giovane, sano e con una base semi-legnosa e tagliamolo utilizzando una cesoia ben affilata e disinfettata. Quindi stacchiamo le foglie alla base e accorciamo lo stelo se necessario, in modo da ottenere un lungo ramo spoglio con un ciuffo di foglie in cima. Per favorire lo sviluppo delle radici, tagliamo a metà le foglie: può sembrare una pratica dannosa per la pianta, ma limiteramo la perdita idrica a seguito della traspirazione. Oltre che per il Pittosforo è una tecnica utile anche per l’Alloro, l’Eleagno, l’Evomimo e il Lauroceraso.

Lo stelo va immerso in un Ormone Radicante che ha la duplice funzione di disinfettare la ferita e velocizzare l’attecchimento delle radici. A questo punto immergiamo lo stelo in un vasetto con terra mista a sabbia. Al termine nebulizziamo acqua sul fogliame e sul terriccio.

Nel primo periodo dopo il taleaggio è bene conservate le piantine in un luogo con un alto tasso di umidità. Una serra è l’ambiente ideale. In mancanza possiamo coprire i vasi con un sacchetto di plastica trasparente bucherellato.

Nell’arco di qualche settimana le talee dovrebbero aver prodotto un piccolo apparato radicale e saranno pronte per il trapianto in un terriccio per piante da fiore. Inseriamo nel vaso un’etichetta con il nome della pianta e il giorno in cui è stata creata la talea. Le nuove piante fioriranno nell’anno successivo.

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