Come eliminare gli Afidi dalle piante ornamentali

Afidi

Eliminare gli Afidi dalle piante ornamentali diventa sempre più difficile. La recente normativa, che ha limitato la vendita di insetticidi per le piante (agrofarmaci) agli hobbisti, ci obbliga ad adottare dei sistemi di lotta biologia per prevedono la gestione integrata di differenti tecniche e soluzioni.

A prescindere dai divieti, il passaggio dalla “lotta chimica” alla gestione integrata con soluzioni biologiche è un vantaggio anche per i bambini e gli animali domestici che vivono con noi e, in ultima analisi, anche per noi stessi che evitiamo il contatto con principi attivi pericolosi.

La principale differenza consiste nell’adottare una serie di soluzioni volte a limitare preventivamente la presenza degli Afidi sulle piante. Per esempio creando un habitat sulle foglie poco gradito a questi insetti, che saranno indotti ad andarsene anziché depositare le uova. Ma anche fornendo alle piante quei nutrienti capaci di sviluppare le difese naturali dei vegetali.

Una pianta totalmente coperta da Afidi andrà curata per forza con un insetticida, che agisca per contatto e/o ingestione. Se invece puntiamo sulla prevenzione, creeremo le condizioni affinché gli Afidi non si insedino e potremo riconoscerli alle prime avvisaglie, quando potremo facilmente debellarli anche con prodotti naturali.

Eliminare gli Afidi dalle piante: caratteristiche e abitudini

Gli Afidi (Aphidoidea) sono una grande famiglia di insetti fitofagi, molto diffusi in tutta Italia.

Chiamati anche pidocchi delle piante sono caratterizzati da un corpo più grande rispetto al capo e da un apparato boccale pungente-succhiante. Buca le foglie con un rostro posizionato tra le zampe anteriori e succhia la linfa delle piante per alimentarsi. In questo atto rilascia sostanze nella pianta che possono essere portatrici di virus.

Non solo. La presenza di Afidi sulle piante apre al rischio di malattie fungine, in particolare le fumaggini. Ciò è dovuto al fatto che gli Afidi espellono gli zuccheri in eccesso lasciando sulla pianta una sostanza appiccicosa, chiamata melata. Questa patina melmosa impedisce ai tessuti della pianta di respirare e di ricevere i raggi solari, quindi tendono a necrotizzare e marcire. Generando il fenomeno della fumaggine.

Una muffa grigiastra, simile a cenere, che tende a coprire tutta la pianta. La melata, essendo molto zuccherina, attira sulla pianta anche altri insetti, come le Formiche che sono ghiotte di questa sostanza e spesso vivono in simbiosi con gli Afidi. Se vedete delle Formiche sulle piante è probabile che da qualche parte ci siano degli Afidi. In natura, nei boschi di conifere, anche le Api sfruttano lo zucchero degli Afidi.

Come abbiamo visto esistono più di 400 specie di Afidi: queste diversità possono influire sia sul colore, di solito verde ma anche giallo o grigio scuro, sia sulle dimensioni, da 1 a 5 mm.

Possono colpire le foglie, ma anche il fusto e i boccioli, causando macchie decolorate dove succhiano, deformazioni fogliari e in generale uno stato di malessere della pianta e l’interruzione della fioritura.

Quando inizia la lotta agli Afidi?

Gli Afidi fanno la loro comparsa appena le temperature iniziano a salire. Indicativamente in primavera ma il periodo può essere anticipato o posticipato a seconda della fascia climatica e delle temperature minime.

Quando fa caldo le uova delle prime femmine, nascoste nel terreno o nella corteccia delle piante, si schiudono e iniziano a depositare le uova per la nuova generazione. Sono attivi e si riproducono fino all’autunno e ai primi freddi. Riducono l’attività in estate perché non amano il caldo intenso e troppo secco, ma sono sempre attivi. Si calcola che una fondatrice può generare più di 1.000 Afidi in un anno.

Sono esemplari quasi esclusivamente femminili. I maschi nascono solo in autunno perché servono per fecondare le uova che dovranno superare l’inverno.

Come eliminare gli Afidi dalle piante ornamentali

Ora che conosciamo il ciclo vitale degli Afidi, possiamo facilmente capire quanto sia importante individuare e fermare subito le fondatrici appena escono dalle uova all’inizio della primavera. Risolvendo quindi il problema alla fonte, prima che si diffondano.

In questa fase sono molto utili le trappole adesive cromotropiche che attirano e intrappolano gli insetti fitofagi. Afidi e Moscerini bianchi sono attirati dalle trappole di colore giallo che svolgono una duplice funzione. Intrappolano ed eliminano gli Afidi adulti ma soprattutto ci avvisano tempestivamente dell’arrivo e della presenza di questi insetti. L’adesivo non cola e resta attivo anche in caso di pioggia o alte temperature.

Sempre per rendere più “inospitali” le nostre piante rispetto ai gusti degli Afidi, dalla primavera possiamo spruzzare sul fogliame l’olio di Neem. I semi dell’albero di Neem (Azadirachta indica) contengono infatti dei limonoidi che hanno effetto fagorepellente nei confronti degli insetti fitofagi. Un gusto amaro che induce gli Afidi ad abbandonare la pianta per il sapore disgustoso. Pur essendo una sostanza totalmente naturale, l’olio di Neem assicura una certa azione sistemica: se distribuito nel terreno viene assorbito dalle radici e raggiunge tutte le parti della pianta per un certo periodo. Possiamo effettuare i trattamenti dall’inizio della primavera fino all’autunno. I trattamenti per via fogliare vanno ripetuti ogni 10 giorni, mentre la fertirrigazione (nel terreno) si effettua una volta al mese.

Se troviamo qualche Afide incollato nelle trappole cromotropiche o notiamo qualche esemplare sulla pianta, possiamo alzare il livello di difesa, con prodotti più “aggressivi”. Come l’estratto di ortica o il sapone molle di potassio.

L’estratto di ortica è una sostanza di base ottenuta dall’Urtica dioica che è un riconosciuto insetticida naturale efficace in particolare contro Afidi, Acari, larve e lepidotteri.

Il sapone molle svolge una duplice funzione: anzitutto lava la melata appiccicosa rilasciata dagli Afidi, altrimenti difficile da togliere. Inoltre lascia sulle foglie un sapore poco gradito dagli Afidi che non potranno più cibarsi della pianta.

Si vaporizzano sul fogliame e sono prodotti totalmente naturali e consentiti in agricoltura biologica. In via preventiva possiamo ripetere i trattamenti ogni 14 giorni. In presenza invece degli insetti intensifichiamo i trattamenti fino al raggiungimento dell’obiettivo.

Come comportarsi in caso di invasione

Se non abbiamo controllato periodicamente le nostre piante, non abbiamo adottato sistemi di prevenzione e ci troviamo di fronte a una pianta invasa dagli Afidi, come ci comportiamo?

Prima di gettare la pianta, è una soluzione da non sottovalutare per evitare che contamini le altre visto che gli Afidi volano, possiamo ricorrere all’unico insetticida per piante d’appartamento (PFnPO) rimasto in commercio. Per eliminare gli Afidi dalle piante possiamo usare l’estratto di piretro: una sostanza totalmente naturale e consentita in agricoltura biologica, estratta da particolari margherite e con riconosciute proprietà insetticide. Agisce per contatto ed è efficace contro molti parassiti, come Afidi, Acari, Tripidi, Mosche bianche e Cocciniglie.

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