
Sfruttando la tecnica della pacciamatura in giardino non faremo altro che imitare ciò che avviene spontaneamente in natura. Quando il fogliame cade dalle piante e a terra forma uno strato protettivo di foglie secche. La pacciamatura è infatti una tecnica di giardinaggio che consiste nel ricoprire il terreno ai piedi delle piante con uno strato di materiale organico o inorganico.
Perché usare la pacciamatura in giardino
Lo strato di pacciamatura ai piedi delle piante offre una serie di benefici. Vediamo i principali!
- Limita la crescita di erbe infestanti. Lo strato di pacciamatura impedisce il passaggio dei raggi solari e le erbacce non riescono a crescere. Le nostre piante avranno quindi più acqua, nutrienti e luce che non verranno sottratti dalle infestanti.
- Riduce l’evaporazione dell’acqua. Bloccando il passaggio dei raggi solari l’umidità superficiale del terreno non evapora e resta a disposizione delle colture. Per esempio nell’orto è molto utile in estate per ridurre le irrigazioni e le infestanti.
- Controlla la temperatura del suolo. Riducendo l’esposizione solare, in estate il terreno rimane più fresco e protegge le radici delle piante dai danni del caldo. Allo stesso modo, in inverno crea uno strato protettivo mantenendo il suolo più caldo e difendendo le radici e il colletto delle piante da brina gelata e neve.
- Migliora la fertilità del terreno. Se per creare lo strato di pacciamatura usiamo materiali organici e naturali, come le foglie secche o la corteccia, col tempo si decomporranno rilasciando nutrienti nel terreno.
- Aumento della biodiversità. Un po’ come avviene nel sottobosco, lo strato di pacciamatura crea un habitat adatto per lo sviluppo di micro-organismi e insetti utili per il giardino.
Quali materiali utilizzare per la pacciamatura in giardino
Possiamo distinguere due tipi di pacciamatura: con materiali organici o inorganici.
Nel primo caso si utilizzano cortecce, foglie secche e materiali naturali, spesso scarti del giardino come i rami sminuzzati col biotrituratore. Sono ecologici, col passare del tempo si deterioreranno e concimeranno il suolo e sono gratuiti.
Per la pacciamatura organica possiamo usare le foglie secche, l’erba tagliata, fieno o paglia, cortecce ma anche il compost.
La pacciamatura con materiali inorganici si effettua di solito con teli plastici, materiali geotessili o con pietre. Costano di più e non apportano nutrienti al terreno, ma se dobbiamo pacciamare un orto il telo plastico è sicuramente la soluzione più comoda e pratica. È anche quella più duratura nel tempo, poiché non si deteriora.
In merito alle pietre, dobbiamo considerare se le piante da difendere sono visibili dagli ospiti e quindi abbiamo necessità di una soluzione esteticamente di valore. Il lapillo vulcanico, la ghiaia o le pietre colorate sono più indicate per pacciamare le aiuole e le bordure in vista. Foglie secche e paglia non sono bellissime da vedere e sono più indicate per difendere le piante del giardino.
La scelta del tipo di materiale pacciamante dipenderà quindi dall’analisi di tutti questi fattori: soprattutto estetica, praticità ed economicità. Spesso si utilizzano diverse soluzioni: per esempio i teli plastici o geotessili per l’orto, la paglia per le piante del frutteto e cortecce e pietre colorate per le aiuole davanti all’ingresso di casa.
Come e quando si applica la pacciamatura
Possiamo applicare la pacciamatura in qualsiasi momento dell’anno, ma la primavera e l’autunno sono i periodi più indicati. In primavera eviterà lo sviluppo di erbacce e limiterà l’evaporazione, mentre in autunno proteggerà le radici dal gelo.
Anzitutto dovremo pulire la zona che intendiamo proteggere con la pacciamatura, togliendo residui di altre piante e sassi. Approfittiamo di questa fase per distribuire un concime a lento rilascio, come le perle bioattivanti che aiutano le piante a sostenere gli stress per troppo caldo o freddo.
A questo punto possiamo applicare il pacciamante in modo da coprire il terreno intorno alle piante. Se usiamo materiali organici, come foglie o corteccia, lo strato dovrà avere uno spessore di 5/10 cm. Non esageriamo: dobbiamo comunque permettere la traspirazione del terreno.
La tecnica può cambiare a seconda se dobbiamo stendere la pacciamatura su piante già esistenti o prima della semina o trapianto. Nel caso di un orto, stenderemo il telo plastico o geotessile prima di seminare o trapiantare le colture.
In seguito dovremo controllare periodicamente lo strato di pacciamatura, almeno una volta alla settimana, per verificarne lo stato di conservazione. Le foglie possono volare via in caso di forte vento e i materiali organici si deteriorano: dovremo quindi rispristinare lo spessore corretto. Inoltre i teli dell’orto vanno rincalzati periodicamente in modo siano sempre ben fissati; se sui materiali organici compaiono tracce di muffa, dovremo toglierle; anche le eventuali erbacce che fanno capolino dalla pacciamatura vanno estirpate, specialmente nell’orto.