
Coltivare una Azalea japonica in vaso ci darà grandi soddisfazioni per la sua splendida fioritura primaverile e la sua grande resistenza al freddo, anche fino a -20°C. La coltivazione in vaso inoltre ci permetterà di controllare meglio il pH del terriccio nel corso del tempo: le Azalee sono piante acidofile e richiedono un terreno con pH più acido rispetto alle altre piante.
Perché coltivare una Azalea japonica
Se coltivata in vaso può raggiungere un’altezza di circa 150 cm creando un arbusto altrettanto largo. Ha il grande vantaggio di crescere abbastanza rapidamente e di offrire una fioritura abbondante da aprile fino all’inizio dell’estate, con una tavolozza di colori che spazia dal bianco al rosso, dal viola al rosa.
La Azalea japonica è una specie sempreverde di questa famiglia; ci sono però anche Azalea che perdono le foglie in inverno, come la Azalea mollis caratterizzata da fiori molto grandi o la Azalea Knap hill con infiorescenze aperte e profumate.
Come coltivare una Azalea japonica in vaso
Scegliamo un vaso ampio e profondo in funzione della grandezza del contenitore in cui è ospitata la nostra piantina. Almeno 40×40 cm con un’altezza di 50 cm.
Tollera il caldo intenso fino a 40°C e il gelo anche a -20°C. Tendenzialmente è bene preferire una posizione soleggiata, per ottenere una fioritura più abbondante in primavera. In estate possiamo spostare il vaso in una posizione semi ombreggiata per proteggere la pianta dal caldo intenso e dai raggi solari diretti nelle ore più bollenti.
In inverno proteggiamo la pianta dai venti troppo forti e dagli acquazzoni: nelle zone montane in presenza di temperature spesso sotto zero è bene proteggere l’apparato radicale con uno strato di pacciamatura.
All’atto del trapianto scegliamo un terriccio specifico per acidofile, che avrà il pH ideale per questo tipo di piante.
Come concimare e mantenere il giusto pH del terriccio
Per “spingere” la produzione di gemme in primavera e per intensificare e mantenere il colore brillante del fogliame usiamo un biopromotore fortificante specifico per piante acidofile. Si tratta di un prodotto liquido super-concentrato, quindi da diluire in acqua, particolarmente ricco di amminoacidi levogiriindispensabili durante la fase di prefioritura e allegagione e importanti per la spinta metabolica nella fase della fotosintesi: un rinverdente naturale! È utile durante tutte le fasi di crescita della pianta: lo stress da post trapianto, il risveglio vegetativo, la prefioritura, la fioritura e durante il riposo vegetativo.
Usiamolo ogni 10 giorni in primavera e in estate e 1 volta al mese in autunno e in inverno.
È importante che il pH del terriccio sia acido e quindi inferiore a 7 (cioè il pH neutro). Un terriccio troppo calcareo rende infatti difficile l’assimilazione del Ferro da parte delle piante acidofile, che si manifesta con la Clorosi. Per questa ragione è bene prevedere dei trattamenti periodici con fertilizzanti a base di Ferro in forma chelata. Cioè facilmente diluibile in acqua e subito disponibile per le radici.
La Clorosi, causata dalla carenza di Ferro, si riconosce facilmente: la pianta si indebolisce e rallenta lo sviluppo, le foglie diventano di colore verde pallido con nervature evidenti e più chiare.
Come irrigare la Azalea japonica
L’acqua non dovrà mai mancare in particolare in primavera e in estate. Quando la pianta deve produrre i fiori e durante i mesi più caldi.
In inverno, durante il riposo vegetativo, limitiamo a non far seccare il terreno e irrighiamo solo quando è necessario.
È bene usare acqua piovana o demineralizzata: la presenza di calcare si deposita nel terriccio e tende a rendere meno acido il terreno.
Quando potare la Azalea japonica
La potatura si effettua dopo la fioritura e ha il solo scopo di contenere lo sviluppo dei rami e dare una forma “ordinata” alla pianta. Tagliamo i rami secchi o danneggiati e quelli che troppo lunghi.
Meglio potare in estate: in autunno la pianta inizia a preparare le gemme per la prossima primavera e un taglio tardivo potrebbe danneggiare le fioriture future.