Come coltivare un Alchechengi in vaso: Physalis alkekengi

coltivare un Alchechengi

Possiamo coltivare un Alchechengi anche in vaso, per godere delle sue particolari infiorescenze che prendono la forma di una lanterna cinese di colore rosso o arancione. Inoltre è una pianta che dona colori per quasi tutto l’anno!

L’Alchechengi (Physalis alkekengi) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee: è quindi un parente di Pomodori e Peperoni. Si tratta però di una pianta perenne ed è originaria dell’Asia orientale. C’è anche una varietà originaria delle Americhe, la Physalis peruvianus.

A partire dalla primavera, generalmente verso aprile e maggio quando le temperature iniziano ad alzarsi, la pianta inizia a germogliare e a produrre le foglie, di colore verde chiaro e con forma ovale. In estate, da giugno ad agosto a seconda delle temperature, la pianta produce tanti fiori bianchi a forma di campanella. In seguito, da agosto a ottobre, i fiori si trasformano in bacche arancioni. La particolarità è che le bacche sono avvolte da calici a forma di lanterna, molto decorativi, inizialmente verdi e poi arancioni e rossi. Le bacche maturano all’interno delle lanterne. Al tatto hanno una consistenza cartacea e a volte sono forati e lasciano intravedere la bacca all’interno.

I frutti si raccolgono da settembre e sono commestibili: si consumano sia crudi, in macedonie o ricoperti di cioccolato, sia trasformati in gelatine o salse o conservati sott’alcool. Foglie e lanterne invece sono tossiche.

Il nome Physalis alkekengi nasconde le caratteristiche di questa pianta. Physalis deriva da due termini in greco antico traducibili in ”bolla piena d’aria” e allude quindi alla bacca avvolta dalla lanterna.

Possiamo scegliere tra diverse varietà di Physalis alkekengi: possono avere lanterne arancioni, più grandi o con foglie dorate o variegate. Particolari che aumentano il fascino di questa pianta. Prima dell’acquisto verifichiamo sia adatto alla coltivazione in vaso.

Dove coltivare un Alchechengi

È una pianta Solanacea e quindi, come i Pomodori, ha bisogno di almeno 6/8 ore di sole diretto per fiorire e sviluppare i frutti. Scegliamo quindi una posizione soleggiata, in particolare da marzo e durante il periodo della fioritura.

La temperatura ideale di coltivazione è però compresa tra 18°C e 28°C. In estate, se le temperature superano i 30°C, spostiamo il vaso in una posizione semi-ombreggiata nelle ore più calde delle giornate estive. È uno dei vantaggi della coltivazione in contenitore!

Un altro vantaggio è la gestione invernale della pianta. Al termine della fioritura e dopo la raccolta delle bacche la pianta entra in riposo vegetativo e può anche seccare. Se la coltiviamo in vaso, possiamo spostarla in una serra fredda o in un luogo protetto dal gelo e dai venti invernali. Non tagliamo i rami secchi, proteggono la radice dal gelo: lo faremo in primavera quando la pianta tornerà a germogliare.

Come coltivare un Alchechengi in vaso

La tecnica di coltivazione è simile a quella dei Pomodori. Possiamo iniziare la coltivazione dal seme oppure da una piantina già germogliata. Nei garden center spesso si trovano in autunno con le lanterne rosse già sviluppate poiché sono molto decorative.

Se iniziamo dal semenzaio possiamo effettuarlo già a febbraio in un luogo protetto e illuminato dal sole. Come per esempio dietro a una finestra. Quando le piantine saranno spuntate le potremo trapiantare in un vaso di medie dimensioni, avendo cura di fornire un sostegno alla pianta.

Se invece iniziamo la coltivazione dalla piantina scegliamo un vaso di medie-dimensioni poiché la pianta tenderà a crescere e ha bisogno di stabilità. All’atto del trapianto, misceliamo nel substrato una dose di perle bioattivanti: sono un prodotto naturale e stimolano l’attecchimento delle radici col terriccio.

Durante la fase vegetativa, da aprile fino a ottobre, stimoliamo lo sviluppo della pianta con un biostimolante liquido, da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 10 giorni.

Come irrigare l’Alchechengi

Non ama i ristagni idrici, ma va irrigato generosamente per sostenerne la crescita e la fioritura.

I semi e le piantine appena trapiantate vanno controllate con maggiore cura, anche quotidiana, finché non inizieranno a germogliare. Manteniamo sempre il terriccio umido e irrighiamo delicatamente a pioggia.

Le piante già sviluppate vanno comunque irrigate periodicamente, per mantenere sempre umido il terriccio, poiché la coltivazione in vaso ci espone maggiormente al fenomeno dell’evaporazione. Specialmente in estate.

In inverno possiamo quasi sospendere le irrigazioni, ma non lasciamo seccare totalmente il terriccio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *