
L’idea di coltivare un Acero giapponese in giardino è spesso stimolata dalla bellezza di questa pianta e del suo fogliame palmato che cambia colore. In primavera verde e con l’arrivo del freddo sempre più rossiccio.
L’Acero giapponese (Acer palmatum) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Sapindacee ed è effettivamente originario dell’estremo Oriente, come dice il suo nome popolare.
Ha un portamento eretto e ha una crescita lenta. In primavera produce dei fiori riuniti in grappoli ma il suo punto di forza è il fogliame palmato che cambia colore in estate e in autunno.
Possiamo scegliere tra diverse varietà di Acero giapponese, a seconda se vogliamo farlo crescere in giardino, dove vanno bene anche gli esemplari che superano i 7 metri d’altezza, o se desideriamo coltivarlo in vaso. In questo caso meglio le varietà a crescita lenta che hanno una crescita contenuta.
Dove coltivare un Acero giapponese
Tollera bene il freddo fino a -15° C e cresce bene anche in zone semi ombreggiate. Una esposizione soleggiata evidenzia il cambio di colore delle foglie, dal giallo all’arancione al rosso scuro.



Se abitiamo in una zona con temperature molto calde in estate meglio una posizione semi ombreggiata, specialmente se ha foglie variegate o frastagliate.
Come coltivare un Acero giapponese in giardino
Dopo aver scelto il luogo corretto possiamo passare alla preparazione della buca d’impianto, che avrà dimensione e profondità doppie rispetto a quelle del vaso in cui si trova la piantina di Acero. Dopo aver posizionato la pianta, potremo riempire la buca con un terriccio fertile che andremo ad arricchire con delle perle bioattivanti. Una soluzione di origine naturale, utile all’atto del trapianto per stimolare la ripresa vegetativa della pianta.
In seguito ripetiamo la distribuzione di bioattivanti naturali, ogni due mesi durante il periodo vegetativo, da aprile a ottobre.
Come coltivarlo in vaso
Scegliamo un vaso abbastanza grande e profondo e proporzionato alla pianta di Acero giapponese acquistata, cioè leggermente più grande.
In questo caso usiamo un terriccio per piante d’appartamento e all’atto del rinvaso mischiamo al terriccio delle perle bio attivanti per stimolare l’attecchimento delle radici e la ripresa vegetativa della pianta.
In seguito, per integrare le sostanze nutritive nel terreno, usiamo un fertilizzante liquido per piante verdi da diluire nell’acqua dell’irrigazione ogni 10 giorni in primavera e in estate.
È una pianta a crescita ridotta e sarà sufficiente travasare ogni 3 anni.
Il vantaggio di coltivare l’Acero giapponese in vaso è la possibilità di spostarlo nel corso delle stagioni. In estate, quando il caldo e i raggi solari diretti possono mettere a dura prova la pianta, la sposteremo in una posizione in mezz’ombra o ombra totale. In autunno invece, quando i raggi del sole concorrono all’intensificarsi dei colori, la sposteremo in pieno sole. In inverno, quando la pianta perde le foglie, possiamo spostarla in un luogo protetto dalle intemperie e dai venti freddi. Proteggiamo le radici dal gelo con uno strato di pacciamatura ai piedi della pianta.
Come irrigare un Acero giapponese
Il terreno deve risultare umido ma non troppo. In giardino le piante possono giovarsi delle piogge e vanno irrigate con regolarità soprattutto in estate per evitare che si secchi il terreno.
Le piante coltivate in vaso invece vanno irrigate con regolarità: più frequentemente in estate e meno in inverno. L’acqua in eccesso nel sottovaso va evitata e svuotata per limitare il rischio di malattie fungine.