
Ci sono molti motivi per coltivare la Lavanda in giardino o sul terrazzo, poiché tante sono le proprietà di questa pianta, originaria del Mediterraneo e coltivata in Italia dall’antichità.
Perché coltivare la Lavanda
La Lavanda è sempre stata coltivata anzitutto per il suo olio essenziale. Ancora oggi l’olio di Lavanda viene usato in cosmetica, profumeria e per la produzione di prodotti per la cura del corpo. Un uso che arriva da lontano, visto che il nome Lavanda (Lavandula), deriva dal latino “lavare”.
L’olio e la pianta inoltre hanno proprietà antiinfiammatorie e antimicrobiche. Viene usato anche nell’aromaterapia perché il suo profumo ha un effetto calmante e rilassante sul sistema nervoso.
È anche un repellente naturale contro molti insetti volanti come Zanzare, Falene e Mosche. Molti anti-zanzare sono a base di Lavanda, tanto vale coltivare delle belle siepi di questa pianta come bordura!
Non dimentichiamo che è anche una pianta commestibile: i fiori di Lavanda e le foglie più tenere e giovani vengono usate per aromatizzare torte, liquori e gelati. Viene usata anche per realizzare tisane rilassanti e digestive.
La Lavanda è infine un arbusto molto decorativo capace di valorizzare sia un giardino sia un terrazzo. I paesaggi di Lavanda in fiore sono ormai un’attrazione turistica della Francia.
La Lavanda appartiene alla famiglia delle Lamiacee ed è quindi una lontana cugina della Menta e della Salvia. Produce un arbusto aromatico molto longevo e con crescita lenta che fiorisce tra maggio e luglio con grandi spighe composte da infiorescenze viola molto evidenti. Anche le foglie sono molto particolari e hanno strano colore tra il verde e il grigio.
Possiamo scegliere fra differenti varietà di Lavanda ma nei negozi troviamo più facilmente la Lavandula angustifolia e la Lavandula stoechas. Quest’ultima ha la particolarità di avere fiori che sembrano farfalle.



Dove coltivare la Lavanda: temperature, sole e clima
Durante il periodo della fioritura la Lavanda ha bisogno di almeno 6/8 ore al giorno di sole diretto e di un clima caldo ma non umido. Non ha problemi con lo smog o l’aria salmastra ed è adatta sia per i terrazzi cittadini sia per i giardini marini.
Cresce bene con temperature diurne tra i 20°C e i 30°C e con minime non sotto i 15°C.
Oltre i 30°C la pianta inizia ad andare in sofferenza: se è coltivata in vaso, spostiamolo in luogo ombreggiato e non esposto direttamente ai raggi solari durante le ore più calde della giornata. Se invece è coltivata in giardino, aumentiamo l’irrigazione per assicurare alla pianta la giusta idratazione.
Le Lavande tollerano abbastanza bene il freddo ma non lo amano. Alcune varietà, come la Lavandula angustifolia hanno una resistenza maggiore.
Come coltivare la Lavanda
Se viviamo in una zona con clima freddo è meglio coltivare la Lavanda in vaso per evitare problemi in caso di gelate prolungate nel tempo.
All’atto del trapianto, in giardino o nel vaso, scegliamo un terriccio biologico e integriamolo con perle bio attivanti. Si tratta di prodotti a base di origine totalmente vegetale, e quindi naturale, con un alto livello di oligoelementi e di zuccheri e un bilanciato apporto di amminoacidi. Elementi che favoriscono una sana attivazione dei processi metabolici della pianta e arricchiscono di preziosi elementi il terreno.
Se coltiviamo la Lavanda in giardino possiamo ripetere la distribuzione di perle bio attivanti ogni due mesi. Se invece la coltiviamo in vaso meglio optare per un prodotto liquido, come un biostimolante specifico per piante edibili (cioè per ortaggi, frutta e aromatiche). Anche in questo caso si tratta di una soluzione biologica che stimola la produzione di frutti in modo armonioso, senza il sovraccarico di concimi chimici che possano forzare il naturale processo metabolico delle piante.
I biostimolanti liquidi vanno diluiti nell’acqua per l’irrigazione ogni 10 durante il periodo vegetativo, quindi da marzo fino al termine della fioritura.
L’irrigazione della Lavanda
Prevediamo dei cicli periodici di irrigazione in modo da mantenere il terriccio sempre inumidito.
Le piante coltivate in giardino possono godere delle piogge, mentre quelle coltivate in vaso dovranno essere curate maggiormente e dobbiamo evitare di lasciar seccare il terreno.
In caso di coltivazione in vaso, evitiamo di lasciare acqua nel sottovaso per troppo tempo poiché può stimolare lo sviluppo di spore fungine.
Come potare la Lavanda
La potatura della Lavanda è molto importante poiché si tratta di una pianta semi-legnosa. Ciò significa che se la lasciamo invecchiare senza potare tende a lignificare nella parte inferiore. Il risultato sarà un cespuglio lignificato e senza foglie alla base con la parte vegetale soltanto in cima.
Le piante invecchiate così risultano esteticamente meno interessanti, specialmente quelle coltivate in vaso, e sono più fragili: il legno dei rami non è resistente e un forte vento può spezzarli facilmente. Per questa ragione la Lavanda viene sottoposta a una severa potatura autunnale.
Dopo la fioritura e aver raccolto tutte le sue preziose spighe, possiamo potare tutti i rami del cespuglio di Lavanda di due terzi, lasciando soltanto un terzo. Dopo la potatura la pianta è un po’ misera, ma vedrete che in primavera tornerà a germogliare e fiorire meglio di prima!