Come coltivare il Limone in vaso: cure e malattie degli Agrumi

coltivare il Limone

Possiamo coltivare il Limone in vaso se amiamo questa fantastica pianta ma abitiamo in una zona con un clima poco favorevole. Nel sud Italia possiamo facilmente coltivarlo anche in giardino in piena terra, ma nelle regioni del nord, con inverni rigidi e gelo persistente, dobbiamo adottare delle tecniche per proteggere la pianta dal freddo.

Il Limone (Citrus limon) è una pianta antica già presente nelle culture mesopotamiche e nell’antico Egitto. Era noto anche ai Greci e ai Romani che usano il suo succo anche come medicinale e antisettico. La vera diffusione in Italia avviene però con l’invasione degli Arabi in Sicilia, intorno all’anno 1000, e si è poi sviluppata a partire dal 1500. Nelle Americhe i Limoni vengono portati dai colonizzatori dopo la scoperta di Cristoforo Colombo.

Da un certo punto di vista, il Limone è una pianta moderna ed è un ibrido ottenuto dall’unione di un Cedro (Citrus medica) e l’Arancio amaro (Citrus aurantium). Gli antichi Romani in effetti conoscevano il Cedro, da cui deriva il nome scientifico Citrus.

Oggi è una pianta molto diffusa e non è difficile trovarlo anche sui terrazzi delle grandi metropoli del nord.

Se coltivato in vaso genera un alberello sempreverde caratterizzato da foglie ovali, lucide e di colore verde scuro. Da aprile a settembre la pianta produce tanti fiori bianchi molto profumati. I fiori permangono per molto tempo sulla pianta e, dopo circa 3/4 mesi diventeranno frutti. I frutti si raccolgono da novembre a maggio. Nel sud i Limoni possono fiorire e fruttificare due volte all’anno.

Dove coltivare il Limone

Tollera il freddo fino a 0°C e va in sofferenza a -5°C. Come dicevamo, nelle regioni del nord o appenniniche, contraddistinte da temperature invernali rigide, possiamo coltivare il Limone in vaso per spostarlo in una serra fredda e protetta in inverno.

Durante il resto dell’anno va coltivato in una posizione soleggiata. Tollera molto bene il caldo estivo e l’aria salmastra dei giardini marini.

Come irrigare il Limone

È abbastanza resistente a brevi periodi di siccità ma è bene irrigare generosamente la pianta durante la fruttificazione per ottenere frutti più grandi e succosi.

Come coltivare il Limone in vaso

Scegliamo un vaso molto ampio e profondo, almeno 45×45 cm. Stendiamo sul fondo uno strato di 10 cm di materiale inerte, come la ghiaia o l’argilla espansa, per migliorare il drenaggio dell’acqua.

Per coltivare il Limone usiamo un terriccio specifico per Agrumi nel quale misceleremo un bioattivante in pellet specifico per Agrumi. Si tratta di fertilizzanti a lenta cessione che contengono anche Ferro chelato per prevenire fenomeni di Clorosi. È un prodotto super-concentrato e in un vaso sono sufficienti 10 grammi: il formato il pellet lo fa sciogliere lentamente e nutre la pianta per 2/3 mesi. Possiamo usarlo tutto l’anno, anche durante il riposo invernale per far trovare alla pianta un terreno fertile all’arrivo della primavera.

Ogni tre anni rinvasiamo la pianta, con l’obiettivo di togliere il vecchio terriccio esausto e sostituirlo con un nuovo substrato.

Quando si raccolgono i frutti

Dopo la fioritura i frutti impiegano circa 2 mesi per compiere la maturazione. In caso di condizioni avverse, se le dimensioni dei Limoni sono accettabili possiamo raccogliere i frutti acerbi e farli maturare staccati dalla pianta.

I nemici naturali del Limone

Non solo a noi piacciono i Limoni, ci sono molti parassiti che condividono con noi questa passione! Sia insetti con apparato boccale pungente/succhiante, come Afidi (detti pidocchi), Acari (ragnetti rossi), Aleurodidi (mosca bianca) e Cocciniglie, sia larve di lepidotteri come per esempio le minatrici.

Per limitare la presenza di questi parassiti possiamo anzitutto prevenire il loro arrivo creando un habitat sulle foglie inadatto per l’ovideposizione di questi insetti. L’Olio di Neem contiene un principio attivo chiamato Azadiractina che svolge un’azione fagorepellente rendendo immangiabili le foglie per i gusti degli insetti. Anche il Sapone Molle di Potassio svolge una funzione simile ed è inoltre indicato contro gli Afidi per togliere la sostanza appiccicosa (melata) rilasciata da questi insetti.

I trattamenti preventivi contro gli insetti parassiti vanno iniziati all’inizio della primavera e ripetuti ogni 15 giorni.

La lotta integrata contro i parassiti, prevede l’uso di strumenti differenti anche in funzione del tipo di “nemico” che dobbiamo affrontare. In presenza di insetti sulla pianta, il Sapone Molle di Potassio è indicato contro gli Afidi, mentre contro gli Acari possiamo usare con successo anche l’Estratto di Ortica.

In caso di infestazioni, con uova, larve e insetti adulti, risultano efficaci dei trattamenti con olio bianco vegetale. Creano un film sopra gli insetti e agiscono per contatto provocando asfissia, soffocamento ed essicazione dei parassiti a corpo molle. L’asfissia è causata dall’ostruzione degli orifizi respiratori: impedendo la respirazione provocano la morte del parassita. L’essiccazione è invece causata per plasmolisi cellulare: l’olio, per la sua affinità con i lipidi, esercita un’azione lipofila sugli strati cerosi (grasso) della cuticola e sulle strutture cellulari degli insetti nei lori diversi stadi. Danneggiando la cuticola e la struttura cellulare in generale, causano la morte dell’insetto per disidratazione.

Contro le larve di Lepidotteri possiamo usare anche il Bacillus thuringiensis, un insetticida microbiologico ampiamente utilizzato nel mondo professionale, consentito in agricoltura biologica e oggi disponibile anche per gli hobbisti. Si tratta di un batterio presente nel terreno, quindi di origine naturale, che provoca l’intossicazione e la morte delle larve di alcuni Lepidotteri. In particolare il Bacillus produce delle spore e un cristallo proteico, tossico per gli insetti con un ambiente intestinale alcalino come le larve dei Lepidotteri. Colpisce in modo mirato soltanto le larve: non va quindi utilizzato né contro le uova né contro le farfalle adulte. Leggi questo articolo per approfondire la conoscenza del Bacillus thuringiensis!

Gli hobby farmer con patentino fitosanitario possono usare anche lo Spinosad. Una soluzione consentita in agricoltura biologica ma purtroppo limitata soltanto agli hobbisti con patentino. Anche in questo caso di tratta di un batterio naturale, la Saccharopolyspora spinosa, naturalmente presente nel terreno. Agisce sia per contatto sia per ingestione ed è particolarmente efficace contro Tripidi e Lepidotteri.

Le malattie fungine del Limone

Prestando attenzione al tasso di umidità del terriccio ed evitando eccessivi ristagni d’acqua, possiamo ridurre quasi a zero il rischio di malattie fungine.

Mentre gli insetti parassiti sono maggiormente attivi quando il clima è caldo e secco, al contrario le malattie fungine prosperano quando c’è molto umidità e piove.

Quindi controlliamo i cicli di irrigazione e proteggiamo la pianta in caso di pioggia: se la coltiviamo in vaso non sarà difficile spostarla. Inoltre evitiamo di irrigare le foglie e limitiamoci a bagnare soltanto il terreno. Anche le gocce d’acqua persistenti sulle foglie possono stimolare lo sviluppo di spore fungine.

L’Oidio, chiamato anche mal bianco o muffa bianca, si sviluppa sulle foglie in presenza di un clima molto umido e di scarsa ventilazione. Si riconoscere dalle spore bianche che coprono le foglie e inducono a necrosi impedendo la fotosintesi.

Contro l’Oidio possiamo usare il Sodio idrogenocarbonato, una sostanza di base, quindi naturale e consentita in agricoltura biologica. Agisce sul micelio dei funghi provocandone lo scoppio e il disseccamento totale. Un’altra soluzione contro l’Oidio sono i prodotti a base di Zolfo

Il Mal Secco degli Agrumi (Phoma tracheiphila) è un fungo che può svilupparsi sia sui rami, specialmente dalle ferite della potatura, sia sulle radici. Quando colpisce un ramo, le foglie tendono a ingiallire, partendo dalle nervature principali, fino a seccare e cadere. Gli stessi rami, specialmente quelli più giovani, tendono a seccare. Il problema è che tende a diffondersi su tutta la pianta, quindi dobbiamo intervenire tempestivamente. Quando invece colpisce le radici spesso è letale poiché, essendo nascosto nel terreno, ci accorgiamo della sua presenza troppo tardi.

Le spore del Mal Secco si sviluppano in presenza di umidità elevata e temperature comprese tra i 14°C e i 25°C. Il tardo autunno, da ottobre, e fino a febbraio è il periodo particolarmente a rischio per lo sviluppo di questa malattia.

Contro il Mal Secco si usano tradizionalmente prodotti a base di Rame, come la poltiglia bordolese. I recenti divieti hanno limitato fortemente l’offerta agli hobbisti, ma possiamo ancora ricorrere al Rame Metallo.

La Gommosi degli Agrumi è un fungo (Phytophthora citrophthora) che si manifesta con un marciume nella zona del colletto che spesso contamina anche le radici. In questo caso dobbiamo intervenire tempestivamente con fungicida sistemico specifico per Agrumi a base di Fosetil Alluminio.

Come potare il Limone coltivato in vaso

Nei primi anni di vita della pianta la potatura ha il solo scopo di fare una forma corretta alla pianta (alberello, a globo, a chioma piena, ecc.). In seguito si passa alla “potatura di produzione” che si basa sulla constatazione che i rami hanno un ciclo produttivo annuale e che quelli vecchi sono inutili. E in qualche modo dannosi, poiché creano “affollamento” nella chioma, riducono la ventilazione e il passaggio dell’aria, rischiando di stimolare l’insorgere di malattie fungine.

Se vogliamo coltivare il Limone per ottenere più frutti dovremo tagliare i rami vecchi e stimolare la nascita di nuovi getti che fioriranno e fruttificheranno. Anche i polloni che possono spuntare dal tronco vanno tagliati.

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