
Possiamo coltivare il Cipresso di Leyland se desideriamo una siepe alta e folta, capace di difenderci dal vento e dagli sguardi indiscreti. Ma si tratta di una pianta statuaria che sta bene anche da sola!
Il Cipresso di Leyland (Cupressus × leylandii o Cupressocyparis leylandii) è una conifera sempreverde caratterizzata da un portamento colonnare e un aspetto slanciato che conferiscono una grande eleganza a questa pianta. Viene utilizzato sia come esemplare singolo sia come pianta da siepe poiché crea una “parete verde” molto fitta tanto da precludere lo sguardo. Anche il vento forte non è un problema per il Cipresso di Leyland e possiamo usarlo per creare siepi frangivento. Inoltre cresce velocemente e tollera il gelo e le potature frequenti: tre qualità che hanno permesso lo sviluppo del Cipresso di Leyland in moltissimi giardini italiani.
Si tratta di un ibrido ottenuto dall’incrocio del Cipresso di Nootka (Callitropsis nootkatensis) e il Cipresso di Monterey (Cupressus macrocarpa). Se lasciato libero può superare i 25 metri d’altezza in pochi decenni. I rami ospitano tante foglie appuntite, simili a squame, di colore verde scuro con sfumature grigie. Ma ci sono anche varietà con foglie giallo oro o sfumature blu.
Dove coltivare il Cipresso di Leyland
Tollera il gelo fino a -20°C e può essere coltivata facilmente in tutta Italia.
Le piante più giovani però non amano né gli eccessi di freddo né quelli di caldo. In inverno stendiamo uno strato di materiale pacciamante ai piedi delle piante, per proteggere le radici dal gelo.
Per il caldo possiamo fare poco. L’aumento delle temperature degli ultimi anni sta dando dei problemi nella coltivazione di conifere nel sud Italia e nelle zone con estati molto calde, stabilmente sopra i 30°C. In questi casi, scegliamo una posizione in mezz’ombra in modo da proteggere le piante dai raggi solari delle giornate più calde.
Nel nord invece, specialmente in presenza di inverni con lunghi periodi sottozero, meglio coltivare il Cipresso di Leyland in una posizione soleggiata.
Come trapiantare il Cipresso di Leyland
Il periodo ideale per trapiantare un Cipresso di Leyland è l’autunno. In alternativa possiamo affrontarlo anche alla fine dell’inverno, verso fine marzo, quando le temperature iniziano a salire e il terreno non è troppo bagnato.
Se vogliamo creare una siepe manteniamo una distanza di almeno 80 cm tra ogni pianta.
Prepariamo le buche qualche giorno in anticipo e controlliamo il perfetto drenaggio dell’acqua: è sufficiente irrigare nella buca e verificare se l’acqua defluisce subito. Integriamo sul fondo della buca una dose di bioattivante che stimolerà l’attecchimento delle radici.
Le buche dovranno avere una profondità e dimensioni doppie rispetto al vaso in cui sono contenute le piantine.
Prima del trapianto bagniamo il terriccio del vaso per facilitare l’estrazione del pane di terra.
È una pianta poco esigente e concimazioni eccessive possono danneggiarla. Limitiamoci a una concimazione annuale all’inizio della primavera con fertilizzante a lento rilascio e in seguito forniamo una dose di biostimolante a lento rilascio ogni tre mesi.
Come irrigare: attenzione agli eccessi
Le piantine appena trapiantate vanno irrigate regolarmente per permettere lo sviluppo dell’apparato radicale.
Le piante adulte sono quasi autosufficiente e si accontentano delle piogge e dell’umidità che trovano nel suolo. Interveniamo con l’irrigazione durante i mesi più caldi e in mancanza di precipitazioni. Sono piante abbastanza resistenti alla siccità, ma quando il terreno è secco è bene fornire acqua per ottenere uno sviluppo rigoglioso delle piante. Come abbiamo scritto, il recente aumento delle temperature sta iniziando a rendere difficile la coltivazione di conifere nel sud Italia: aiutiamole con irrigazioni abbondanti nelle giornate più torride.
Quando irrighiamo facciamolo generosamente, in modo che l’acqua penetri in profondità, ma senza creare pozzanghere e ristagni.
Come potare il Cipresso di Leyland
Se vogliamo coltivare il Cipresso di Leyland come esemplare singolo possiamo farlo crescere liberamente. La pianta non ha bisogno di potature per crescere meglio e il suo portamento colonnare è molto elegante per natura.
Se invece usiamo il Cipresso di Leyland come pianta da siepe o semplicemente desideriamo contenerne lo sviluppo, possiamo effettuare una potatura di formazione in autunno o all’inizio della primavera. Tagliamo i rami secchi e danneggiati e limitiamoci ai rametti esterni: una potatura troppo incisiva potrebbe lasciare dei “buchi”.
Se vogliamo ottenere una siepe molto fitta possiamo effettuare una terza potatura in agosto: più la siepe viene potata e più la pianta sarà stimolata a produrre nuovi rametti.
Quando la pianta sarà adulta effettueremo delle potature anche all’interno della chioma, con l’obiettivo di migliorare la circolazione dell’aria e diminuire l’umidità ambientale per prevenire le malattie fungine.
Effettuiamo le potature nelle ore più fresche della giornata e usiamo sempre cesoie ben affilate e disinfettate. I rami più grandi vanno curati con un Mastice cicatrizzante: copre e protegge le ferite per evitare che batteri e spore si insinuino nella pianta. Ci sono anche Mastici arricchiti con Rame per prevenire le malattie fungine.
I nemici naturali
La maggior parte dei problemi nasce dagli eccessi di umidità che stimolano lo sviluppo di malattie fungine.
Le conifere più giovani sono particolarmente esposte a un fungo, la Didymascella, che porta al rapido disseccamento di interi rami della pianta. Si manifesta in primavera e in estate e di solito parte dal basso: purtroppo si diffonde a tutta la siepe perché le spore vengono trasportate dal vento. È difficile da curare e lascia “buchi” antiestetici nella siepe.
Un’altra malattia tipica è il Cancro del Cipresso (Seiridium cardinale), che colpisce anche il Leyland. I rami infetti tendono a diventare rossastri e appassiscono.
Quando ci accorgiamo di queste malattie, ormai una parte della siepe sarà seccata e non sarà facile rinfoltirla. Dobbiamo quindi fare il possibile per prevenire il problema. Perciò è bene prestare attenzione all’irrigazione e, in caso di eccessi di eccessi di umidità, intervenire preventivamente con trattamenti mirati.
Per esempio possiamo usare la Farina di Basalto o l’Estratto di Equiseto, prodotti naturale che “asciugano” la superficie delle foglie e riducono l’umidità superficiale. Creando quindi un habitat inadatto per lo sviluppo delle spore.
Almeno due volte all’anno, all’inizio della primavera e dell’estate, prevediamo dei trattamenti preventivo con un fungicida a base di rame specifico per Cipressi.
In caso di contagio dovremo anzitutto potare i rami danneggiati, che andranno bruciati o eliminati per evitare il diffondersi delle spore. In seguito effettuiamo 2/3 trattamenti con il fungicida rameico ogni 15 giorni fino alla risoluzione del problema. Stimoliamo la ripresa vegetativa delle piante con un bioattivante di origine vegetale.