Come coltivare le Petunie nane: la Calibrachoa

coltivare le Petunie nane

Sul terrazzo possiamo coltivare le Petunie nane per ottenere tante fioriture colorate dalla primavera fino all’autunno. La Calibrachoa, conosciuta come Petunia nana, è simile alla più famosa parente ma ha la particolarità di resistere maggiormente alle intemperie. I fiori della Petunia infatti, dopo un temperale, risultano avvizziti e faticano a riprendersi; quella della Calibrachoa invece non temono né vento né pioggia.

Ci sono altre differenze rispetto alle Petunie: la Calibrachoa ha unfogliame è più compatto ele infiorescenze imbutiformi sono leggermente più piccole.

Il colore dei fiori è molto variabile poiché in commercio possiamo trovare tanti ibridi di tante tonalità.

Dove coltivare le Petunie nane

Tollera il freddo fino a 5°C ma è bene proteggerla in una serra fredda quando le temperature scendono sotto i 10°C.

È una pianta da esterno: in primavera e in estate scegliamo una posizione soleggiata per ottenere fioriture più abbondanti.

Come trapiantare la Calibrachoa

Essendo una pianta ricadente si presta bene per essere coltivata in vasi rettangolari da appendere al terrazzo. Oppure in panieri da appendere.

Per il trapianto usiamo un terriccio specifico per piante da fiore nel quale inserire delle perle bio attivanti per stimolare la ripresa vegetativa della pianta.

In seguito rinnoveremo gli elementi nutritivi con un biopromotore fortificante per piante da fiore. È un fertilizzante liquido e si diluisce nell’acqua per l’irrigazione. Sarà sufficiente farlo ogni 15 giorni durante il periodo vegetativo, quindi da marzo a settembre, e una volta al mese nei mesi più freddi.

Come irrigare le Petunie nane

L’irrigazione deve essere regolare e periodica durante il periodo della fioritura. Anche se la Calibrachoa è una pianta abbastanza robusta uno stress causato da mancanza d’acqua provoca il rapido ingiallimento delle foglie.

Non dovremo però neanche esagerare. Un terreno troppo bagnato stimola marciumi radicali e l’insorgere di malattie fungine. Non lasciamo mai acqua stagnante nel sottovaso, specialmente durante i mesi primaverili e autunnali.

Durante le settimane più calde irrigheremo più frequentemente, anche tutti i giorni; in inverno, quando la pianta sarà in serra fredda, ridurremo molto ed eviteremo solo che il terriccio si secchi. Non esiste una regola fissa, poiché dipende molti fattori, come la grandezza del vaso, le temperature esterne, le ore di esposizione solare, ecc. Ognuno dovrà trovare il giusto ritmo. Il modo migliore è toccare con un dito il terreno: se è bagnato, rimandiamo. Se invece è secco, bagniamo.

Come curare la Calibrachoa

In caso di malattie fungine, interveniamo ai primi sintomi con un trattamento con sodio idrogenocarbonato: si tratta di una sostanza di base naturale che ha proprietà fungicide. Agisce attraverso una combinazione di effetti diversi (la basicità, la pressione osmotica e gli specifici effetti dello ione idrogenocarbonato) che provocano l’implosione e il disseccamento delle spore dei funghi.

Per limitare invece la presenza di insetti parassiti, possiamo utilizzare delle soluzioni biologiche specifiche per ogni tipo di fitofago. L’olio di soia è efficace contro le Cocciniglie, il fermentato d’ortica è utile contro gli Acari, mentre contro gli Afidi meglio usare un sapone molle di potassio, che svolge la duplice azione di lavare la melata e contrastare gli insetti adulti e le uova.

Sono sostanze totalmente naturali e possono essere usate sia in prevenzione, per evitare che gli insetti arrivino, sia in presenza di adulti e uova sulla pianta. Nel primo caso sarà sufficiente spruzzare bene foglie ogni 15 giorni; in caso di “invasione” ripetiamo l’intervento ogni 7 giorni fino alla risoluzione del problema.

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